Successo al Gentile per l'attore-narratore che per due ore cattura il pubblico. La fotografia del capoluogo veneto è esemplare, tra vizi e virtù.
Marco Paolini incanta il teatro Gentile. Con "Appunti foresti", il riallestimento de Il Milione quaderno veneziano (prodotto da Jolefilm e con la collaborazione alla drammaturgia di Francesco Niccolini), il bravo attore fa ridere, certo, ma fa anche riflettere. E l'altra sera se ne sono accorti concretamente tutti coloro che hanno affollato il "gioiello" cittadino. E' Venezia il tema del monologo che per due ore appassiona il pubblico fabrianese. Venezia con i suoi pregi, ma anche (e soprattutto) con i suoi difetti. La fotografia del capoluogo veneto è esemplare: vizi e virtù si mescolano sin dalle prime battute di un viaggio nella laguna. E c'è subito spazio per l'ironia. "Ogni cosa che viene da Venezia - osserva Paolini - ha successo. Ad esempio, Gianni De Michelis. Non attendetevi chissà che cosa con una musa di questo tipo". La storia della città dell'Arsenale viene narrata con puntualità e con descrizioni che la "catturano" in tutte le sue peculiarità. L'intreccio di storie antiche e contemporanee è preceduto da immagini suggestive di aerei che scivolano nella laguna e di barche in secca a causa di una marea più bassa del normale: immagini che Paolini riesce a farti vedere e vivere, come se fossero davvero lì davanti. E invece sono soltanto le sue parole, le sue pause, i suoi sguardi, i suoi sorrisi ironici che, intrecciandosi, creano un'atmosfera unica e riproducono la Venezia nel corso dei secoli. E' un appuntamento di teatro civile, quello con Marco Paolini (unica data a livello regionale), e non si fa fatica a comprenderlo. Il paesaggio "disegnato" da Campagne, uomo di terraferma, in barca con Sambo, misterioso personaggio, ricco d'esperienza della città-isola, si snoda secondo le epoche storiche: dall'antichità al Medioevo, fino all'età contemporanea e, perché no?, alle storture che questa ha portato e porta con sé. Basti pensare alla "fotografia" di Mestre, Marghera e dell'intero nord-est, che sono diventate terre di villette e di centri commerciali, "sui quali - dice Paolini - non tramonta mai il sole". Emerge qui, neanche tanto velata, la critica a certe scelte di carattere urbanistico che non producono vantaggi al paesaggio veneziano. E Venezia talvolta fredda con i turisti è un'altra immagine che l'eccezionale artefice di "Appunti foresti" dà al pubblico letteralmente incantato da un monologo di prim'ordine che, pur divertendo, inevitabilmente dà da pensare. L'iniziativa è stata organizzata dall'assessorato alla Cultura del comune di Fabriano e dal Teatro Stabile delle Marche, grazie anche alla Provincia di Ancona e alla Regione Marche.
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