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EC Magazine – Documentari d’autore: sapere & sapori di sociale con i giovani registi e con il cinema digitale

Documentari 2007 – 3 film di autori padovani, rassegna che si sviluppa in tre serate del mese di dicembre, è il primo di una serie di progetti che saranno realizzati grazie alla collaborazione tra la JOLEFILM e l'Mpx - Multisala Pio X all'interno del più ampio Sapere & Sapori di Sociale. Un progetto, quest'ultimo, nel quale già la scorsa stagione si sono avviate numerose iniziative con il sostegno dell'Assessorato alle Politiche Sociali Programmazione Sociosanitaria Volontariato e Non Profit della Regione Veneto, tra cui Diritti+Umani, Diritti e rovesci: Africa, la Biennale di teatro e psichiatria e Filmeducando, coordinate dal Centro Padovano della comunicazione sociale. Il documentario è una tipologia di audiovisivo che non sempre viene considerato dal grande pubblico come prodotto autenticamente cinematografico. Quando si va al cinema si sceglie perlopiù fiction, in particolare prodotti di evasione. Il documentario è invece considerato vicino, e spesso confuso, con il reportage, o collocato come parte integrante di programmi prettamente televisivi per questioni di contenuto, di modalità di realizzazione e di estetica. L'Mpx, la cui attività è curata dal Centro Padovano della comunicazione sociale e che partecipa pienamente al progetto Sapere & Sapori di Sociale, con questa rassegna contribuisce a far arrivare il documentario in sala. I lavori dei tre giovani autori padovani affrontano non solo questioni legate all'attualità, ma anche riflessioni sulla cultura e sulla storia della società: sono quindi un'occasione per ragionare sulla contemporaneità attraverso gli argomenti trattati, ma anche per fare il punto della situazione rispetto alla "posizione" del documentario all'interno di tutto ciò che viene prodotto a livello cinematografico e audiovisivo. La JOLEFILM è la casa di produzione fondata da Marco Paolini nel 1999 (inizialmente si chiamava semplicemente Jole in riferimento al mitico bar della Jole, che nei ricordi di Paolini è archetipo di società ideale e luogo utopistico per i giovani), ed è con la JOLEFILM che l'autore ha realizzato progetti editoriali, cinematografici e teatrali, tra cui i suoi Album, Appunti foresti, Parlamento chimico, Il sergente e I miserabili. Nell'ambito dei documentari la JOLEFILM ha prodotto e distribuito vari lavori, tra cui quelli presentati in queste serate. Ci resta il nome di Marco Segato, primo dei documentari in programma, affronta il tema della memoria. II progetto è stato ispirato dall'inaugurazione del Memorial innalzato alle Porte Contarine di Padova in occasione del quarto anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle. Memoria e luce, così si chiama il monumento, è un grande libro aperto in vetro che contiene il frammento di una trave della Torre sud del WTC dato in dono dagli Stati Uniti alla Regione Veneto. Il progetto, affidato all'architetto Daniel Libeskind, ha suscitato polemiche e perplessità per la locazione dell'opera e per i suoi rapporti con il resto dell'architettura urbana. In realtà Segato approfitta di quest'evento per parlare a livello più generale della commemorazione dei caduti in guerra e dei luoghi che hanno ospitato gli eventi bellici, dell'importanza del ricordare, e degli ostacoli che, nel presente, possono impedire questa necessità. Così l'autore chiama a testimoniare autori che già si sono espressi in altre forme d'arte sull'argomento, persone che hanno vissuto da vicino le guerre come Mario Rigoni Stern e Andrea Zanzotto, ma anche coloro che hanno contribuito a mantenerne viva la memoria come Isabella Balena, Joel Meyerowitz, Marco Paolini e, appunto, Daniel Libeskind.
Tradurre di Pier Paolo Giarolo, invece, con l'apporto di traduttori di lingue lontane e vicine nel tempo e nello spazio, riflette sulla trasformazione di lingue e linguaggi, sul passaggio di parole e segni significanti da un codice ad un altro: non si limita alla lingua verbale, ma prende in considerazione anche la forte espressività del linguaggio musicale e, in un senso più metaforico, anche il lavoro di un fornaio che, impastando il pane, compie un’equivalente opera di modifica della materia da uno stato all’altro.
La mal'ombra di Andrea Segre e Francesco Cressati, infine affronta un tema scottante e molto attuale come la crescita economica in un piccolo paese del Nord-Est, a spese della qualità della vita della popolazione e dell'ambiente. Il film, in concorso al XXV. Torino Film Festival (dove è stato proiettato il 27 novembre), racconta la storia di San Pietro di Rosà, in provincia di Vicenza. Fin dagli anni novanta, in accordo con la Regione Veneto ed il Comune, la Zincheria Valbrenta progetta la costruzione di uno stabile che risulta essere tra i più grandi d'Italia. Gli abitanti avviano varie forme di protesta, tra cui un presidio permanente con I'appostamento di un piccolo tendone di fronte alla grande fabbrica, per denunciare l'ingombranza di un progetto che ha fini esclusivamente di guadagno, un tipo di politica poco trasparente e soprattutto il rischio d'inquinamento ambientale da parte di sostanze tossiche e violazioni edilizie nonché archeologiche. Gli autori ambientano il documentario nell'anno cruciale per la vicenda, tra maggio 2006, momento in cui le autorità danno il permesso d'avvio alla lavorazione, e giugno 2007, durante le settimane precedenti alle elezioni amministrative in cui si confrontano il sindaco uscente che appoggia la Zincheria e la lista civica che sostiene il presidio.
Per ultimo, ma non meno importante, c'è da aggiungere che l'intero progetto sfrutterà la nuova modalità di proiezione in digitale acquisita di recente dal Multisala Pio X: l'Mpx, infatti, fa parte di Microcinema, circuito di sale digitali ad alta definizione. Un sistema, quello di proiezione digitale, che si prevede sostituirà col passare del tempo il sistema analogico di vecchio stampo. Infatti, per i bassi costi di distribuzione (rispetto alla pellicola sono eliminati quelli di stampa, trasporto, confezione, assicurazione, e così via) e per la maggiore agilità negli spostamenti, i film potranno raggiungere le sale più piccole e più lontane rendendo di conseguenza i film più accessibili al pubblico. II digitale permette inoltre la visione in diretta di eventi, come è avvenuto in occasione della prima della Traviata di Franco Zeffirelli dal Teatro dell'Opera di Roma. Per ora in Italia solo una cinquantina di sale sono entrate nel circuito Microcinema adottando questa innovazione, ma si prevede che l'elenco raddoppi entro marzo 2008. Intanto le proiezioni in digitale all'Mpx proseguiranno, grazie a nuove collaborazioni con giovani autori e con vari festival locali e regionali.

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