Un documentario di Marco Paolini
Regia Enrico Lando
Prodotto da Francesco Bonsembiante e Michela Signori per Jolefilm
In collaborazione con Neonetwork
Documentario, 2008, 52'
Lawrence Dallaglio
Carlo Della Libera
Ino Pizzolato
Pierre Villepreux
Regia Enrico Lando
Montaggio Sara Zavarise
Musiche originali Francesco Sansalone
Produzione esecutiva Lucia Candelpergher, Gianluca Ferretti
Amministrazione Lorenza Poletto
Operatori Alessandro Catalano, Ivan Mantovanelli,
Matteo Musso, Matteo Youssufian
Suono Gianluca Dall’Osto, Giorgio Ghisleni
Chi ga vinto? è il viaggio di Marco Paolini nell’Italia del rugby alla scoperta della storia e delle regole di questo sport con origini e tradizioni nobili, che nel nostro paese è ancora giovane, ma sta crescendo. È un viaggio che parte dai campi da rugby del Nord Italia, dalle province venete di forte tradizione rugbystica, e attraversa l’Italia passando per l’Emilia Romanga, il Lazio, l’Umbria e la Campania, fino alle realtà della Sicilia e della Sardegna. È un viaggio fatto di incontri con giocatori e giocatrici di squadre piccole e grandi, che parlano del loro rugby. È un racconto corale sulla passione di fare rugby in cui si incrociano dialetti e tradizioni diverse. È un viaggio italiano ma che cerca anche uno sguardo da fuori, spingendosi fino in Francia da Pierre Villepreux e in Inghilterra da Lawrence Dallaglio, al Twickenham Stadium e a Rugby, la piccola cittadina inglese dove tutto è cominciato.
Il rugby in Italia è ancora uno sport provinciale e la sua storia fuori dalla nazionale è una storia di pochi uomini donne e bambini, di squadre e città di provincia e di periferia, è fatta molto più al Nord che al Sud, è fatta di dilettanti, di proletari, contadini e impiegati di banca.
Da noi il rugby sta vivendo però un momento speciale, l’adolescenza. È quel momento in cui fai per la prima volta ciò che farai per tutta la vita. Il professionismo, il 6 nazioni, i grandi stadi, è successo tutto in poco, pochissimo tempo. Il movimento resta piccolo, fragile, il problema per qualcuno che voglia giocare è ancora trovare altri 14 compagni e poi altri 15 contro cui giocare. Ci sono regioni completamente senza campi da rugby. Un adolescente può crescere bene o male dipende da chi incontra nel momento più fragile della vita. Da noi il rugby è in un momento così, commovente e irritante al tempo stesso.
Volevo parlare di questo momento, cercando di rispondere a una serie di domande: come mai il rugby in Italia? Perché a un certo punto arriva in alcuni luoghi un uomo con una palla ovale che cerca 15+15 persone da mettere attorno a questa idea? Come fa a espandersi se fa fatica a esistere? E perché in certi posti c’è e in altri no? Ho pensato: vado a vedere.
Marco Paolini
Federazione Italiana Rugby
e alle società e ai giocatori di
Rugby Petrarca e Centro Memo Geremia; Ruggers Tarvisium; ADMO Rugby Leonessa Rovato; Amatori Rugby Alghero; Amatori Rugby Genova; ASD Rugby Monza 1949; ASD San Gregorio Rugby; Cardinale Rugby Colorno; CIDIESSE Pesaro rugby; CUS Padova Rugby; CUS Verona Rugby; Femi CZ Rugby Rovigo; Foxy Ladies Rugby Formigine; Herons Rhodigium Rugby Villadose; L'Aquila Rugby 1936; Old Rugby Piacenza; Piacenza Rugby Club 1947; Red Panthers – Benetton Rugby Treviso; Rhinogirls Sesto Rugby; Rugby Feltre; Rugby Firenze 81; Rugby Frassinelle; Rugby I Briganti Librino; Rugby Paese; Rugby Riviera del Brenta; Unione Rugby Capitolina; Unione Rugby Sannio; Unione Sportiva Avezzano Rugby; US Rugby Benevento; Val Parma Rugby; Valledora Rugby Alpignano; Valsugana Rugby Padova; Venezia Mestre Rugby 1986
Lawrence Dallaglio
Carlo Della Libera
Ino Pizzolato
Pierre Villepreux
Regia Enrico Lando
Montaggio Sara Zavarise
Musiche originali Francesco Sansalone
Produzione esecutiva Lucia Candelpergher, Gianluca Ferretti
Amministrazione Lorenza Poletto
Operatori Alessandro Catalano, Ivan Mantovanelli,
Matteo Musso, Matteo Youssufian
Suono Gianluca Dall’Osto, Giorgio Ghisleni
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