Il 26 aprile al Trento Film Festival, presentazione in anteprima del documentario MAR DE MOLADA, alla fotografia Lorenzo Pezzano CCS

di Redazione

Nell’autunno del 2024 Marco Paolini ha portato in scena Mar de Molada, uno spettacolo che esplora il legame tra acqua e territorio, attraverso il racconto delle trasformazioni idriche e geologiche nel Veneto. In quattro spettacoli campestri e itineranti, dalla Marmolada all’Adriatico, Marco Paolini intrecciava narrazione, scienza e poesia per sensibilizzare sull’urgenza di una gestione sostenibile delle risorse idriche. L’omonimo film documentario, per la regia di Marco Segato, segue il processo artistico dello spettacolo, mettendo in scena il rapporto tra territorio, teatro e coscienza civile, da sempre al centro del lavoro dell’artista veneto.

Scritto e diretto da Segato, il film vede alla fotografia Lorenzo Pezzano CCS, al montaggio Tomaso Semenzato, musiche originali di Giovanni Frison, suono di Alberto Cagol, Marco Zambrano. È prodotto da Jole Film.

Abbiamo chiesto a Lorenzo Pezzano una nota di fotografia su questo progetto:

«Mar de Molada segna per me la seconda collaborazione da cinematographer in un progetto che vede protagonista Marco Paolini e come regista Marco Segato, dopo la precedente esperienza ne La fabbrica del mondo del 2022. Il documentario racconta il processo creativo che ha portato Marco Paolini a mettere in scena uno spettacolo che esplora il legame tra acqua e territorio, attraverso il racconto delle trasformazioni idriche e geologiche del Veneto. Documentare questo percorso artistico, tra l’estate e l’autunno del 2024, ha richiesto una sorta di immersione completa che andava oltre l’approccio puramente tecnico. Un diario di viaggio che ha comportato un ruolo attivo per tutti i componenti della troupe, occupati a documentare gli incontri e le prove dei tanti artisti coinvolti. In un progetto di questo tipo la difficoltà maggiore è stata ottenere una coerenza fotografica, spesso in situazioni delle quali si aveva poco controllo. Inoltre abbiamo sempre cercato di favorire la spontaneità rendendoci quasi invisibili. Ho cercato di ottenere questa continuità principalmente attraverso le inquadrature, privilegiando quinte ed elementi che potevano arricchire il fotogramma e favorendo la migliore angolazione della luce. Ho scelto di girare con una camera Red Komodo, abbinata a degli zoom compatti DZO Film. Soluzione che mi ha permesso agilità senza compromettere la qualità dell’immagine e garantendomi un ampio margine di intervento nella fase di color-correction. Con un essenziale parco luci (HMI e Led) ho potuto recuperare profondità in alcune situazioni interne più critiche. Per le riprese degli spettacoli itineranti che hanno visto l’integrazione di una seconda camera, ho potuto contare sul valido supporto dell’amico dop Francesco Giacomel CCS».

La prima proiezione di Mar de Molada è prevista per il 26 aprile al Trento Film Festival.

Cinematographer e operatore Lorenzo Pezzano CCS
operatore seconda camera Francesco Giacomel CCS
assistente operatore Antony Reolon
operatore drone Claudio Zavagno
responsabile tecnico Marco Busetto

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