Una suite di Bach esce dal teatro per risuonare nel deserto del Sahara: inizia da qui, da una insolita contaminazione tra musica classica e natura, il viaggio dell'attore-autore Marco Paolini e del violoncellista Mario Brunello attraverso due anni di concerti, lezioni, incontri, passeggiate. Il risultato è "In tempo ma rubato", il documentario che La7 propone domani alle 23.30. Dopo «La macchina del capo», che il primo gennaio ha inaugurato il 2009 con oltre un milione di spettatori - replicando i successi degli anni scorsi, come «Il sergente», ispirato al «Sergente nella neve» di Mario Rigoni Stem, e «Album d'aprile» - Paolini toma con un nuovo progetto, prodotto da Jolefllm e diretto dal regista Giuseppe Baresi. Il dialogo tra l'autore e il musicista è il filo conduttore del racconto delle esperienze di Brunello, uno degli artisti più quotati del mondo, ma anche dei suoi paesaggi: la telecamera si sposta dalle sue esibizioni più importanti - sotto la direzione di Gustavo Dudamel, Claudio Abbado, Gidon Kremer o accanto a musicisti come Vinicio Capossela e Danilo Rossi - alle appassionate lezioni agli allievi, alle prove in solitudine o alle passeggiate nei boschi, per illustrarne la visione della musica, dei concerti, dello strumento stesso.
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