Da una parte una ragazza, straniera, che arriva in Italia per vendere il bambino che porta in grembo a una coppia che non può avere figli. Dall'altra la storia della crisi economica e finanziaria che ha sconvolto il territorio del Nordest negli ultimi dieci anni. Più diverse le due storie di Sole di Carlo Sironi e Effetto Domino di Alessandro Rossetto non potrebbero essere. Eppure i due film, selezionati per la Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia che si inaugura oggi al Lido di Venezia, hanno un aspetto in comune: hanno ricevuto entrambi un contributo produttivo da IDM Alto Adige, la film commission dell'Alto Adige. Due progetti ambiziosi, che arrivano al Lido il primo in concorso a Orizzonti e il secondo nella sezione Sconfini.
Vera Leonardelli, direttrice del dipartimento Business Development di IDM, come è nato il contatto per questi due film?
«Per Sole ci siamo conosciuti con Giovanni Pompili di Dino Produzioni per la prima volta anni fa. Da li è nata una bella collaborazione: abbiamo avuto modo di coinvolgere Giovanni in alcune attività MOV!E IT! — la piattaforma di IDM per la formazione e per l'aggiornamento nel settore cinematografico -, dove è stato un punto di riferimento per quanto riguarda i cortometraggi, portando il suo know how ai professionisti del nostro territorio. Inoltre, ha partecipato portando il suo contributo a diverse edizioni di Incontri, la nostra annuale Film Conference per professionisti. Per quanto riguarda Effetto Domino, invece, il regista Alessandro Rossetto ha un forte legame con il territorio altoatesino, visto che è stato docente nella scuola di documentario, televisione e nuovi media ZeLIG di Bolzano».
Parliamo di finanziamenti. Quale è stato il vostro contributo?
«Sole è stato supportato in fase di sviluppo con 2omila euro. Il contributo è andato alla pre-produzione, nella fase della sceneggiatura, prima del set, ma poi, per motivi terzi, non ha fatto domanda di finanziamento per la produzione. Effetto Domino è stato finanziato con 2oomila curo: non hanno girato in Alto Adige, ma hanno fatto la post produzione da noi, alla Cine Chromatix Italia di Merano. Il finanziamento funziona che il 15o% di ciò che noi diamo come contributo deve essere reinvestito in realtà del nostro territorio e così è stato. E l'effetto Alto Adige».
Cosa vi ha convinto ad accettare questi due progetti?
«Il progetto Sole è stato sostenuto nel Call 2 del 2016, ottenendo un'ottima valutazione dagli esperti. Il progetto aveva già ottenuto il benestare da altri fonti di finanzia-mento e, con la quota del nostro fondo provinciale, poteva chiudere il finanziamento dello sviluppo. Il progetto e stato valutato artisticamente molto interessante e con un alto potenziale "da festival", cosa che si è dimostrata vera a tutti gli effetti, dato che oltre a Venezia è stato selezionato anche per il Toronto International Film Festival (sezione Discovery), dove avrà la sua première internazionale. Effetto Domino è stato sostenuto nel Call 1 del 2o19, perché la casa di produzione, Jolefilm, è stata ritenuta "esperta e assai affidabile" con un regista di grande interesse; con lo stesso team è già stato realizzato il progetto Piccola Patria sempre finanziato da IDM nel 2012, ha avuto un grande successo ed è stato presentato alla Mostra del cinema di Venezia 2013 nella sezione Orizzonti. Vede un grande coinvolgimento di professionisti altoatesini in ruoli di responsabilità».
Oltre a queste due ci sono tante produzioni importanti, l'effetto Alto Adige si rivela sempre vincente? Siete soddisfatti dei risultati?
«Siamo molto soddisfatti dei risultati del Fondo provinciale per le produzioni cinematografiche e televisive. Oggi l'Alto Adige è considerato a livello internazionale come una location cinematografica che sta guadagnando sempre più visibilità e riconoscibilità. Tematiche altoatesine vengono raccontate nei film e rese accessibili al pub-blico anche al di fuori dei confini regionali. Solo per citare alcuni progetti di riferimento: con A hidden life del regista Terrence Malick, per la prima volta un film girato prevalentemente in Alto Adige è stato proiettato al festival di Cannes; Netflix ha scritto la serie Curon su Curon Venosta, che farà conoscere l'Alto Adige a un pubblico internazionale, soprattutto di giovani, e Honig im kopf è uno dei film tedeschi di maggior successo degli ultimi 15 anni con oltre 7 milioni di spettatori»
Alto Adige industria del cinema?
«La creazione di un'industria cinematografica in Alto Adige è riuscita: sono nati molti nuovi fornitori di servizi specializzati, filmmaker e aziende, come Cine Chromatix Italia (post produzione), Maier Bros (luce), O wie Knódel (catering), Impact Productions (effetti speciali), Albolina Film (società di produzione), Cassandra Han Casting (agenzia di casting), Filmvergniigen (società di produzione) e molti altri. Altoatesini, tornano in Alto Adige dall'estero perché qui ci sono interessanti opportunità di lavoro e i talenti altoatesini del settore cinematografico - dai registi ai produttori e possono dimostrare le loro capacità. Prendendo proprio l'esempio di Effetto Domino l'altoatesino Daniel Mazza ha lavorato come direttore della fotografia, Giuseppe Tedeschi è stato coinvolto in veste di aiuto regista. Sono stati finanziati 254 progetti cinematografici, per 3.442 giorni di riprese in Alto Adige. L'importo del finanziamento è stato di circa 46,5 milioni di euro, con un effetto territoriale di oltre 77 milioni di euro».
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