Ah, questi padri... pasticcioni che non sanno usare il “Bancomat”, si dimenticano di ascoltare la segreteria telefonica. non finiscono mai i libri che iniziano a scrivere! Per non parlare delle madri che si dimenticano di andare a prendere i figli!
Mirko ha un bel da fare nel cercare... di mettere ordine nella vita dei suoi disordinati e distratti genitori; la madre sempre indaffarata, e lontana. Il padre scrittore e fotografo senza troppo impegno.
Ma un bel giorno Mirko si stanca: fa la valigia, lascia un messaggio registrato al padre, si premunisce di regolare biglietto e se ne va verso il mare: quell’Adriatico che il padre gli ha tanto decantato.
Questa fuga è un momento di riflessione per Nicola, il padre di Mirko, affettuoso anche se un po' disorganizzato, alle prese da tempo con un libro che comincia proprio con i ricordi delle vacanze al mare.
Marco Paolini, autore, regista e interprete di “Adriatico”, porta in scena tutti i personaggi di questo racconto. Nicola bambino, durante un soggiorno in colonia; Nicola adulto, impegnato nel difficile ruolo di padre; i ragazzini della colonia; la signorina Susanna; i genitori in visita; la minuscola direttrice importata direttamente dal “Gianburrasca”.
È un'ora di «amarcord» tenero e divertente, che coinvolge forse più gli adulti dei bambini.
Un racconto sul filo della nostalgia da cui affiorano fruttini, di marmellata, mitici campioni di ciclismo, le canzoni cantate a squarciagola i giochi sulla spiaggia.
Ma anche i bambini hanno riso, domenica scorsa, in occasione del primo appuntamento con la 10.a rassegna “Ragazzi a Teatro”.
Lo spettacolo, presentato dal Fiat Teatro Settimo (lo stesso che un paio di mesi fa aveva prodotto al Teatro Donizetti, per gli ‘Altri Percorsi’, un'edizione riveduta e corretta del celebre film «Riso amaro»), ha visto la presenza di un pubblico piuttosto folto, nonostante la splendida giornata di sole; ma chi ha scelto lo spettacolo non è rimasto certamente deluso.
L'ironia con cui Marco Paolini ha messo in scena il racconto di una vacanza in colonia, a Cattolica, ha divertito tutti. Cambi continui di personaggi, tra cui spiccano i compagni della colonia: l'aristocratico Gianandrea, il piagnucoloso Robertino, il prepotente Mario. Il tutto avviene nell'attesa del treno che deve portare Nicola a raggiungere il figlio in fuga.
È pur vero che si tratta di una fuga per modo di dire (Mirko ha pensato bene di aiutare nell'inseguimento il papà distratto lasciandogli il biglietto del treno al bar), ma è meglio non lasciare un ragazzino in giro da solo.
Una telefonata interrompe i ricordi: la madre super impegnata? No, è Mirko che annuncia il suo ritorno. Per quale motivo? “Papà, guarda il telegiornale”, è la risposta del ragazzino. E per Nicola è una delusione: l'Adriatico, spiega la speaker del telegiornale, è stato chiuso. La decisione è stata presa al termine di una drammatica seduta a Palazzo Chigi. Il mare pulito e trasparente che Nicola ricorda è ormai un pericolo per i cittadini.
Quale mare ricorderanno in futuro i bambini di oggi?
Applausi calorosissimi per il bravo Marco Paolini, vivace e accurato cronista di un ricordo.
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