VERDI, NARRAR CANTANDO
di Marco Paolini e Mario Brunello
musiche tratte da Giuseppe Verdi
Collaborazione alla drammaturgia e ai testi Gerardo Guccini Arrangiamenti Stefano Nanni Regia Marco Paolini, César Brie
Voce narrante Marco Paolini Violoncello Mario Brunello Pianoforte e armonium Stefano Nanni Canto e maestra del coro Francesca Breschi
Coro popolare formato dal pubblico
Disegno luci Michele Mescalchin Suono Gabriele Turra
Scena e fonica Final Crew illuminotecnica
Artists Management Company Franco Panozzo
Organizzazione e distribuzione Michela Signori, Jolefilm
Produzione JOLEFILM in collaborazione con ANTIRUGGINE, AMC, TEATRO REGIO TORINO
2013
Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901) saranno molti gli omaggi all'opera di colui che è stato uno dei più celebri autori di tutti i tempi, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo.
“Verdi non è solo un musicista, è un uomo di teatro che pensa a un disegno generale e poi ne cura ogni dettaglio per arrivare a un effetto mirato. La storia viene narrata dalle parole e dalla musica, ma niente di superfluo deve essere lasciato, per il solo gusto del bello o per l’esibizione della tecnica. Verdi dunque pensa a uno spettacolo globale ed essenziale; il risultato è straordinario perché egli inventa qualcosa che sembra molto più antico di lui. Le sue opere diventano tradizione da subito (non tutte ovviamente…), la gente lo canta anche se non è andata a teatro, la sua popolarità è pari a quella di Garibaldi.“ (M. Paolini)
Da queste suggestioni nasce l’idea di scoprire Verdi non solo dal punto di vista del musicista, ma da quello dell’uomo di teatro, per rivelarne la personalità e l’influenza sulla cultura italiana. A modo loro Marco Paolini e Mario Brunello rendono omaggio a Verdi, raccontando l’uomo attraverso la sua vita e il suo lavoro. Non l’allestimento di un’opera e la sua esecuzione, ma il Verdi librettista, regista, impresario, patriota e politico.
“Il nostro sarà un Verdi pop. Non nel senso della musica pop, ma nell’idea di popolare, un artista capace di cogliere il bisogno di storie della gente, lo spirito del suo tempo, e di comunicarlo con una musica per tutti.” (M. Brunello)
Il violoncello di Brunello ci porterà nel mondo dei temi più popolari di Verdi, illustrando arie e parti delle opere entrate a far parte della nostra tradizione culturale. Per sottolineare questo aspetto, l’esecuzione dei cori di alcune opere sarà affidata al pubblico in sala, accompagnato dall’armonium di Stefano Nanni. Lo spettacolo sarà preceduto da una lezione di canto, tenuta da Mario Brunello e Francesca Breschi, per insegnare al pubblico testi e musiche dei cori che verranno poi eseguiti all’interno dello spettacolo. È auspicabile l’intervento di cori amatoriali o professionali della città per affiancare il pubblico che, trasformato in un coro popolare, sarà protagonista di una magnifica interazione con gli artisti sul palcoscenico.
Sarà un impianto scenico molto pop e un po’ didattico; conterrà anche un racconto di Paolini su alcune parti significative della vita di Verdi e una straordinaria descrizione giornalistica (un inedito di Filippo Tommaso Marinetti) dei funerali del Maestro a Milano con un bagno di folla degno di un re.
Non è solo uno spettacolo pensato per ricordare Verdi, ma per far sentire come egli sia parte di una cultura popolare italiana ancora molto attuale.
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