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La Fabbrica del Mondo

 

 

 

 

 

di Marco Paolini e Telmo Pievani

sceneggiatura Marco Paolini, Telmo Pievani, Francesco Niccolini,

Alessandro Padovani, Raffaele Pizzatti Sertorelli, Marco Segato, Michela Signori

 

con Saba Anglana, Marta Cuscunà

 e Paolo Cappelli, Luca De Stasio, Valerio Mazzucato

 

con la partecipazione di

Laura Airoldi, Alex Bellini, Noam Chomsky

Andri Snær Magnason, Barbara Mazzolai, Mariana Mazzucato

Loretta Napoleoni, Naomi Oreskes, David Quammen

Mariella Rasotto, Daniele Zovi

regia Marco Segato

regia di studio Fabio Calvi

produttori Francesco Bonsembiante, Michela Signori

 

direttore della fotografia Lorenzo Pezzano a.i.c.

scenografo Leonardo Scarpa

art director Francesco Pergolesi

montaggio Matteo Serman e Davide Vizzini a.m.c.

musica di Fabio Barovero

 

organizzatore  generale Francesco Bonsembiante

affari legali, finanza  e controllo Lorenza Poletto

responsabile editoriale Rai Felice Cappa

delegato Rai alla produzione Laura Bolio

     

aiuto regia Barbara Di Lieto

assistente alla regia Raffaele Pizzatti Sertorelli

segretaria di edizione Silvia Bortolazzo

costumi Marianna Peruzzo

 

assistenti scenografia Marco Scarpa, Marco Rogante

attrezzista di scena, Mirko Donati

fonici presa diretta, Marco Campana, Marco Zambrano, Giacomo Zilio

fonico di sala Stefano Pivato

 

operatore Francesco Giacomel

operatore steady Lorenzo Pezzano

focus puller Nicolas De Luigi, Luis Menegale

aiuto operatori Piergiorgio Grande, Oscar Valenzin

data Manager Tommaso Zaffagnini

assistente montaggio Virginia Ambrosio

 

actor coach Fabrizio Saccomanno

traduzioni e doppiaggio Claudia Marsilli

direttore di produzione Marco Busetto

ispettori di produzione Annalisa Corradini, Matteo Rudella

assistente di produzione Francesco Fioraso

segretaria di produzione Marta Zannoner

coordinatrice di produzione Eleonora Gelio

consolle luci Giovanni Melis

capo elettricista Flavio Bettin

elettricisti Paolo Centoni, Tommaso Contu

elettricisti aggiunti Piero De Checchi, Daniele Fonassi, Iuri Pevere,Andrea Sanson

capo macchinista Stefano Moretti

maacchinista Mattia Tonon

 

contabilità  Massimiliano Canazza, Rossella Palmerini

consulente del lavoro Ivano Lepscky

prevenzione e sicurezza sul lavoro Filippo Vigato

covid manager Mario Castello - Farmacia Della Conca

ufficio Stampa Silvia Giralucci

foto di scena Gianluca Moretto

manovali Giovanni Crocco, Luca Gaspari, Simone Lupatini, Pierapaolo Pilla, Serena Urbani

service luci CINEMA RENTAL

coordinatore produzione Angelo Russo

service video  ZETA GROUP

assistenti al programma Massimo Belluzzo, Alen Basic

macchinisti aggiunti Roberto Peris, Roberto di Lanero, Massimo Bedin

service video VIDEE

capotecnico  Michele Bano

controllo camere  Gabriele Borso

tecnico audio Massimiliano Coden

rvm  Giuliano Lot

mixer video Alessio Genuardi

operatori di ripresa Giovanni Dal Maso, Jonathan Feruglio, Carlo Moresco,

Fabio Cordenos, Giuliano Stefano De Monte

macchinista aggiunto Roberto Cossu

riprese droni AERIAL SERVICES

riprese nel Montana DEAD WEST CREATIVE

riprese Hong Kong  Alberto Gerosa Volontè – THY LAB

voice over recording e editing GLOBESTUDIO

laboratorio post produzione video GMF

producer & facility supervisor Mirko Giambartolomei

workflow supervisor Rosario Balistreri

digital colorist Massimo Gubinelli

dailies colorist Angelo Francavilla, Serena Perla

conform artist Davide D'Angelo

technical manager Bino Salis

Titles Glauco Galarini

data management  & mastering Andrea Pallini

sales & marketing manager Paolo Scaringella

sonorizzazione  FONO ROMA MOVIES & SOUND Soc.coop.

fonico di Mix Andrea Gramigna

montaggio P.D. A.D. FILM Sas di A. Doni & C.

montaggio Effetti CINEAUDIO EFFECTS Snc

assicurazioni LODIBROKERS INSURANCE&CONSULTING

 

musiche di Fabio Barovero

Album di famiglia - Apparizione - Cattedrale - Cento anni - Faroer - Fluido laguna – Guanci - La fabbrica del mondo La Nova - La Sorda – Matsutake - Millenaria - Retablo - San Placido - Saluti da Venaria -  Scoglitti -Un Giorno da Re - Uomo insanguinato

di Saba Anglana e Fabio Barovero

Xamar - Hector - Baba Mundi

il set de La Fabbrica del Mondo è stato ambientato presso gli stabilimenti del Lanificio Marzotto, Valdagno (VI).

location riprese: Hong Kong, Piana di Marcesina (VI)

Orto Botanico di Padova, lungomare di Trieste, località Stramare (TV)

Villa Foscari, Malcontenta (VE)

l’installazione dei corvi è parte della scena de “Il canto della caduta”:

progettazione e realizzazione animatronica Paola Villani

co-produzione: Centrale Fies, CSS Teatro stabile d’innovazione del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Torino, São Luiz Teatro Municipal | Lisbona

il nostro grazie a
 Davide Favrin, Marta Maniero, Roberto Lovo, Ermes Zorzi e i dipendenti della Marzotto; Giuliana Chiorrini, Roberto Gigli, Tommaso Urbani e all’Associazione Italiana
Carlo Urbani; Barbara e Tonci Foscari;

Stefano Allevi, Mirko Artuso, Elia Belli, Gianfranco Bettin, Gabriella Bortoli, Michele Braga, Pasqualino Buccigrossi, Carlo Calore, Michele Cocco, Brigida e Marta Cornale, Annalisa Gariglio, Alessandro Melis, Andrea Moro, Stefano Munarin, Cinzia Noris, Giacomo Raffaelli, Giovanna Romanato, Thomas Simpson, Emiliano Sinopoli, Francesca Urso Bellini, Comune di Valdagno (VI) e a tutte le persone che hanno contribuito a questo lavoro.

“Corvi alla fine del mondo”
drammaturgia Marta Cuscunà
assistente alla drammaturgia Marco Rogante

“Due parti di idrogeno per una di ossigeno” di Marco Paolini

“La vita breve dei nostri antenati” di Wislava Szymborska, edizioni Adelphi

immagini Tempesta Vaja di Riccardo Ferro

frame of Lynn Margulis  from “Symbiotic Earth” by John Feldman

immagini Carlo Urbani - Archivio Associazione Italiana Carlo Urbani

Rachel Carson, 1962 © Photo by CBS via Getty Images

Lovelock © foto di Alice Zoo per Noema Magazine

immagini del Pacifico Alex Bellini, dell’India Mauro Talamonti – T5E – progetto 10rivers1ocean

 

La Fabbrica del Mondo

di Marco Paolini e Telmo Pievani

Nell’ultimo secolo il mondo artificiale è raddoppiato ogni vent’anni e nel 2020 il peso dei manufatti è stato pari a quello di tutti gli esseri viventi sul pianeta. Oggi il peso dei manufatti ha superato quello delle forme di vita. Dalla tardiva consapevolezza  del loro costo nel bilancio del pianeta nasce il concetto di sostenibilità, di misura e limite. Voci preoccupate della scienza ci dicono che siamo già oltre quel limite, ma la consapevolezza e i dati non bastano.

L’Agenda 2030 declina in maniera netta gli impegni che devono essere inderogabilmente presi per non superare il punto di non ritorno eppure appare chiaro che quegli impegni saranno disattesi. Perché non siamo capaci di sottoscriverli? È solo la visione egoistica di un sistema costantemente impegnato all’appagamento del presente, incapace di porsi dubbi sul costo ambientale del proprio mantenimento? Perché non sentiamo le sirene d’allarme? Scappiamo davanti al lupo, alla vipera, al bisonte, ma accettiamo come “normali” i corpi senza vita spiaggiati sulle nostre coste o annegati in mare, effetto collaterale di migrazioni climatiche che non sappiamo o vogliamo comprendere. Come davanti alla lenta ma inesorabile perdita di smalto delle cartoline esposte alla luce, che raccontando l’idea di un luogo che fu, così rimaniamo inermi di fronte alle lente ma inesorabili variazioni causate dal riscaldamento globale di cui siamo responsabili, continuando a pensare il nostro pianeta come una fonte inesauribile da sfruttare, colonizzare, usare.

La Fabbrica del mondo, che per millenni ha garantito la sopravvivenza dell’essere umano, ora si è inceppata, tocca fare una gran manutenzione per ripararla, per salvare quel presente che lentamente si disfà sotto i nostri occhi e immaginare un’idea di futuro che non sia la ripetizione del presente.

Raccontare l'Agenda 2030 come la costruzione di quella cattedrale che non saremo noi a vedere ma i nostri pronipoti, far comprendere l'animo che c'è in quell'impegno sancito dall’ONU, usare l'arte, le sue forme, le sue parole per tirar fuori quell'animo è la risposta dalla Fabbrica del Mondo all’invito delle tante voci della scienza (e non solo) che denunciano il disastro verso il quale siamo lanciati, ma che restano inascoltate.

Per vedere quanto sta accadendo e cambiare strada, non bastano i numeri, i dati, servono narrazioni potenti, che solo l’arte può aiutarci a trovare. È una responsabilità che va condivisa, da questo nasce la collaborazione tra voci delle arti e della scienza.

 

La prima stagione de La Fabbrica del Mondo è disponibile su RaiPlay: https://www.raiplay.it/programmi/lafabbricadelmondo 


Episodio 1: Pipistrelli & Virus


Episodio 2: Il Peso delle Cose


Episodio 3: Antenati & Figli

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