Home > Televisione > La Fabbrica del Mondo – episodio 3: Antenati & Figli
di Marco Paolini e Telmo Pievani
Rai3, sabato 22 Gennaio 2022 ore 21.45
“Lo dobbiamo fare non perché è facile, ma perché è difficile” J.F. Kennedy.
La transizione ecologica non sarà semplice, è questo il punto di partenza della terza puntata de “La Fabbrica del Mondo”
Marco Paolini e Telmo Pievani ci portano ad esplorare il rapporto tra tecnologia ed evoluzione del genere umano mentre nel mondo surreale dei corvi meccanici di Marta Cuscunà si parla di inquinamento prodotto dagli allevamenti bovini e di carne sintetica.
Il primo incontro è con la giornalista economica Loretta Napoleoni, con cui parlare dei super ricchi del pianeta e dei loro viaggi spaziali che aprono ad un possibile “futuro cosmico” per poi continuare con l’importanza della fortuna nell’evoluzione della società umana. La ascolteremo raccontarci del lavoro a maglia, scopriremo come sia un’antica tecnologia che ci ha permesso di nutrirci grazie alle reti da pesca e di scaldarci, grazie agli indumenti che venivano creati. Un filo che ci lega ai nostri antenati, capaci di proteggere la tribù e il nido, ovvero l’ecosistema in cui vivevano per sopravvivere alle minacce di specie.
Con Mariana Mazzucato, economista italo-americana, si parla invece di tecno-economia e della necessità che lo Stato torni ad essere forza propulsiva dei processi economici nonché dell’utilizzo degli aiuti finanziari al mercato come leva per poter obbligare i privati ad aderire agli obiettivi ecologici o sociali che ci siamo dati.
Il viaggio tra evoluzione e tempo presente prosegue con gli interventi sul genoma di Pievani e la convocazione degli “Antenati” di Paolini, un confronto semiserio con quello che siamo stati e quello che siamo ora. Un concetto che si amplia con l’analisi di Telmo Pievani sulla neuroscienza del razzismo, ovvero i comportamenti atavici guidati dall’amigdala che ci portano ad essere diffidenti verso l’altro. Un’esplorazione che continua gettando lo sguardo nel futuro, tra i flussi delle migrazioni che aumenteranno a causa del cambiamento climatico.
Un fluire di argomenti che ci porta all’incontro con il grande intellettuale Noam Chomsky, che ha saputo decifrare i segreti del linguaggio umano. Un dialogo su giustizia sociale e crisi climatica, negazionismo, movimenti green che partono dal basso e sull’ipocrisia delle multinazionali e delle relative operazioni di Green Washing, per concludere con una critica ai super ricchi e alla loro corsa alla conquista dello spazio.
Marta Cuscunà e i suoi corvi meccatronici ci portano nelle oscure atmosfere di un mondo simbolico, dove l’avidità e il potere delle Big Oil mette a rischio l’intera specie. Una specie, quella umana, affaticata ma interconnessa, che mai come ora deve essere capace di imparare dai propri errori e dalla propria evoluzione per evitare l’estinzione.
È sempre “l’antenato” Noè, manutentore della Fabbrica del Mondo e innamorato di Gaia, misteriosa figura femminile che incarna il pianeta Terra, a lanciare i temi dell’Agenda 2030 della Nazioni Unite, mentre è al rapper Luca De Stasio, in arte 4Life, che in questa puntata spetta il compito di pungolare e aiutare ironicamente Marco Paolini a raggiungere il target dei giovani con gli argomenti della Fabbrica del Mondo.
Chiude una danza che annuncia la nuova vita, un ballo di speranza per continuare a darci da fare perché il lavoro di manutenzione della Fabbrica del Mondo è solo all’inizio.
La prima stagione de La Fabbrica del Mondo è disponibile su RaiPlay: https://www.raiplay.it/programmi/lafabbricadelmondo
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