Cascina (PI) – Inizialmente colpisce più l’uomo che l’artista: una delegazione di atleti e tecnici dell’Accademia di rugby italiana “Ivan Francescato” di Tirrenia (PI) doveva presenziare allo spettacolo Album d’aprile. Tra un campo di rugby e la piazza , ma il recente terremoto in Abruzzo ha colpito anche l’Accademia, seppellendo fra le macerie anche un giocatore aquilano, e allora Paolini chiede un minuto di silenzio e soprattutto chiede di non concludere la pausa di riflessione con un applauso: il silenzio fa bene ai morti, ma ne fa di più ai vivi!
Dopo questo incipit, lo spettacolo comincia e il pubblico è rapito dalle doti affabulatorie di Marco Paolini e dalla musica di Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di Liquore. Album d’aprile racconta la storia di una squadra di rugby, la Jole, inserita nel suo ambiente: fa conoscere fin nelle pieghe dell’anima i giocatori, l’allenatore, la tifoseria; e ancora le manifestazioni politiche, le feste e gli svaghi, cosí come il quartiere, il bar Jole e la terra circostante.
Paolini è instancabile: racconta, mima, spiega, ironizza, incanta la platea. Il suo racconto è cadenzato da immagini e parole che prendono corpo e la chitarra di Monguzzi costituisce un piacevole sottofondo musicale. Il gioco del rugby è un pretesto per parlare di politica: siamo negli anni Settanta, un gruppo di ragazzi ha fretta di crescere, di fare delle scelte, di assumersi delle responsabilità e dalla vita quotidiana emergono la comicità, la tragedia, l’ironia, il dolore. La gente si gusta ogni parola degli Album d’aprile, pende dalle labbra del narratore e sorride per qualche battuta. Pochi applausi interrompono l’artista: non ci si vuole distrarre.
Inutile dire che, ancora una volta, Paolini fa centro, arriva alla meta e segna il punto della vittoria: il pubblico de La città del teatro applaude entusiasta, mentre Paolini ripercorre come un mimo i quadri scenici dello spettacolo e conferma per l’ennesima volta il suo ruolo di artista a tutto tondo. Album d’aprile riprende e attualizza uno spettacolo del ’95, andato in onda su una rete televisiva lo scorso inverno con oltre un milione di telespettatori: nonostante sia noto, lo spettacolo rappresenta un’attrazione imperdibile e il teatro gremito ne è una prova.
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