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Il Giornale di Reggio – Paolini alle radici della scienza

Lista d’attesa al teatro Asioli per lo spettacolo “ITIS Galileo”

Tutto esaurito e lista d’attesa al Teatro Asioli a Correggio per lo spettacolo “Itis Galileo” diFrancesco Nicolini e Marco Paolini. Narra con eleganza Marco Paolini della vita di Galilei e di un mondo in cui, nonostante lo stretto legame fra scienza, magia e superstizione, iniziano a farsi strada i primi segnali di modernità con la separazione del pensiero dalla religione. E’ un Galileo molto umano, pregi e difetti, che si muove sul terreno minato del rapporto fra scienza e religione, che teme la morte e non si immola per le sue idee come Giordano Bruno, abiura ma rimane il creatore di un metodo che vede nell’errore un sistema per andare avanti nella ricerca, nel pensiero e nel metodo sperimentale il modo per procedere verso la verità. Galileo combatte contro l’idea di una verità precostruita, scritta sui libri e protetta dall’inquisizione, ma è anche il simbolo di chi cerca, senza stancarsi, chi mette sempre in discussione il suo lavoro, correggendo, confrontando, accettando ipotesi temporanee, errori utili che possono portare più vicino alla verità, arrivando a scoperte e intuizioni fino a tarda età. Paolini parla di temi importanti con ironia e leggerezza come nello splendido monologo tratto dal “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” sulla dimostrazione di come sia possibile che la Terra si muova senza rendersene conto, raccontato in “lingua madre”, una sorta di veneto semplificato in cui forte è il richiamo a Dario Fo.

Lo spettacolo è l’occasione per tratteggiare il disegno di un’epoca in cui il pensiero era un’urgenza: i testi greci e latini rappresentavano la verità ufficiale, ma per risolvere i problemi concreti e reali occorrevano regole e leggi spesso legate ad un sapere ufficioso, sperimentale e non pubblicato per evitare problemi di censura e inquisizione. Sul palco viene analizzato il fitto scambio di teorie, idee ma anche le forti invidie di una “elite culturale” di astronomi, pensatori, filosofi, da Tommaso Campanella a Keplero. Con intelligenza vengono messi in parallelo scienza e teatro, la vita di Galilei con quella di Shakespeare, nati entrambi nel 1564. A sottolineare che in quegli anni cambia la società, si ripensa l’uomo: in Italia nasce la commedia dell’arte, il teatro come mestiere, nascono nuove professioni. Lo spettacolo è per recuperare il teatro come dimensione attiva e scrollarsi di dosso il ruolo passivo, in una sorta di dialogo, simile a quello usato da Galileo nel “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”.

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