L' IRRUZIONE in tv di Marco Paolini e dei suoi fantasmagorici racconti è uno dei momenti più temuti. I consumatori abituali di tv ne escono a pezzi, si rendono conto che fino a un attimo prima si sono occupati davvero seriamente degli ascolti di Fabio Volo e per alcuni attimi si chiedono perché. Il mattino dopo ricominciano, ma non è tutta colpa loro. E soprattutto non è colpa di Paolini, che fa quel che deve. L' altra sera su La 7 lo spettacolo era in diretta da un antro magico, quello dei Laboratori del Gran Sasso: c' era voglia di effetti quasi speciali e di giocare con la storia di Galileo, narrata con l' istrionismo che alterna cadenza veneta e ammiccamenti all' attualità, tutto nella storia eterna del pensiero forte contrapposto alle convenzioni. Ma con Paolini bastae avanza quell' aura da marziano di naturalezza, calata in un mondo che si complica la vita stupidamente. Itis Galileo ha avuto parecchio pubblico. Come sempre, la lezione, parlando di tv, non la imparerà nessuno.
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