“Nel tempo degli dèi: il calzolaio di Ulisse”, lo spettacolo di Marco Paolini in scena con due date consecutive al Teatro Colosseo di Torino, è un intenso racconto teatrale capace di smuovere interrogativi inaspettati e di mettere in discussione i punti fermi dell’immaginario mitologico a cui tutti attingiamo, dai tempi della scuola.
Prima fra tutte, una domanda semplice: e se Ulisse non fosse l’eroe che tutti conosciamo? Se fosse un assassino, un codardo, debole al punto tale da nascondersi sotto le mentite spoglie del suo calzolaio, in un viaggio che è una fuga da sé stesso e dal ricordo?
L’Ulisse raccontato da Paolini, con la regia di Gabriele Vacis è, prima di tutto, un uomo.
Un uomo che piange, si interroga, si dispera, sopporta il peso di un remo che trascina con sé nel suo viaggio, accompagnato dal figlio Telemaco ( il giovane Elia Tapognani), nella sua ricerca incessante di una meta, e, forse, di una redenzione. Ciò che Ulisse trova nel suo percorso è, tuttavia, lo scherno degli altri, che lo evitano o lo interrogano, accecati dalla morbosa curiosità umana, insolente e meschina, così lontana dall’Olimpo degli dèi.
Saranno proprio le domande di un pastore (il bravo Vittorio Cerroni), incontrato per caso, a restituire a Ulisse la possibilità di raccontare la sua vicenda e di espiare le sue colpe, rivivendo il passato in una luce nuova, intensa e drammatica.
Nella rilettura moderna dell’Ulisse, Paolini (affiancato da Francesco Niccolini come co-autore dell’opera) inserisce nel mito originale la denuncia sociale che deriva dai fatti di cronaca e dai mali della nostra epoca: il mostro dell’Ilva di Taranto, la tragedia della Greenfell Tower di Londra, le morti dei migranti nel Mediterraneo. Paolini svela le lacerazioni dei nostri giorni, e il linguaggio – inevitabilmente – si fa diretto: Ulisse è un uomo vecchio e disincantato, ferito nell’anima e nella parola.
Ruolo fondamentale e prezioso nello spettacolo è quello della componente musicale, che diventa parte integrante dell’opera: Ulisse dialoga con il coro e con i musicisti presenti sulla scena; sono loro a consigliarlo, a guidarlo talvolta, ad accompagnarlo nel viaggio. La voce incredibile di Saba Anglana (che interpreta tutti i ruoli femminili dello spettacolo), le musiche e la chitarra di Lorenzo Monguzzi (il vecchio aedo Femio), il violino e il basso di Elisabetta Bosio (la “dark” Atena) regalano alla pièce teatrale l’intensità e il ritmo necessari per restituire tutta la forza di un racconto straordinariamente contemporaneo: la storia di un eroe che si perde, che sbaglia, che cade e si rialza, è – in fondo – la storia di ognuno di noi.
“Nel tempo degli dèi: il calzolaio di Ulisse” di Marco Paolini – Teatro Colosseo – 17 gennaio 2020
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